Archivio Mensile: febbraio 2023

Al lavoro con il pet

Il luogo di lavoro può diventare più accogliente se portiamo con noi un amico. Cani e gatti sono ammessi in un numero crescente di luoghi di lavoro, soprattutto uffici, a patto che la condotta dell’animale non ostacoli il normale svolgimento delle attività. Ma è davvero una buona idea? Impossibile rispondere senza conoscere il contesto; ogni caso deve essere valutato singolarmente. In questo articolo, raccogliamo alcuni consigli e spunti di riflessione sulla base dei quali sperimentare e poi decidere.

Immaginiamo di aver avuto un “via libera” dal datore di lavoro: se non sorgeranno ostacoli all’attività, potremo tranquillamente tenere un animale con noi. A questo punto, le prospettive da considerare sono diverse: quella del pet, la nostra, e quelle dei nostri colleghi, che inoltre potrebbero a loro volta portare un pet con sé.

Nella quasi totalità dei casi, i luoghi di lavoro non sono progettati per accogliere animali. Prima di tutto, quindi, dovremo creare le condizioni per il benessere del nostro cane o gatto. Gli esperti suggeriscono di riservargli uno spazio, dove disporre un tappetino o un cuscino a cui è già abituato e di cui riconosce l’odore.

Predisporre una zona “di sicurezza” è essenziale perché venire al lavoro con noi per il pet diminuisce il rischio di solitudine tanto quanto aumenta il rischio di ansia, stress e confusione: si tratterà almeno inizialmente di un luogo sconosciuto, dove inoltre potrebbero esserci molte persone che parlano, telefoni che squillano, e così via.

Anche le attenzioni in buona fede dei colleghi possono essere eccessive: gli animali, come gli umani, apprezzano le coccole ma non in ogni momento, non da parte di chiunque, e non se hanno chiaramente manifestato il desiderio di essere lasciati in pace.

Inoltre, durante la pausa pranzo o in altri momenti concordati con il datore di lavoro, prendiamoci il tempo di accompagnare il pet a fare una passeggiata.

Esiste anche la possibilità che la giornata in ufficio sia tranquilla e silenziosa, e che il pet finisca per annoiarsi: per aiutarlo a scaricare le energie, mettiamogli a disposizione dei masticabili naturali o dei giochi di attivazione mentale.

Entrare a contatto con più persone e animali del solito espone il pet a una maggiore probabilità di contrarre malattie. Evitiamo di fargli correre questo rischio, se il suo sistema immunitario è debole o se non è in pari con le vaccinazioni.

Nonostante tutte queste precauzioni, è ancora possibile che il pet sia a disagio nel nostro luogo di lavoro: non possiamo certo costringerlo a seguirci se non vuole, quindi dovremo accettare di rivederlo solo a fine giornata.

Per quanto riguarda i benefici per gli umani, è emerso da uno studio della Virginia Commonwealth University che la vicinanza di un cane durante il lavoro può ridurre i livelli di stress e ansia. Senz’altro, la cosa migliore sarebbe risolvere stress e ansia alla radice, eliminandone la causa (un carico di lavoro eccessivo, un rapporto infelice con i superiori, i colleghi o i clienti, e così via); d’altra parte, questo può richiedere tempo, e la compagnia di un pet può aiutarci a superare periodi difficili.

Secondo lo stesso studio, accarezzare un animale abbassa la pressione sanguigna e rende più calmi. Un pet non è uno strumento, ma è un fatto che le persone si sentono più rilassate e felici; si concentrano più facilmente e diventano più produttive. Oltre a modificare in positivo gli equilibri fisiologici, avere il pet con sé libera la mente dalla preoccupazione che in casa stia soffrendo la solitudine o si stia mettendo in qualche modo in pericolo.

I pet facilitano anche le relazioni con i colleghi: nei limiti di quanto detto sopra, aiutano a rompere il ghiaccio e costruire un ambiente di lavoro più accogliente.

A proposito di convivenza con i colleghi, assicuriamoci che questi non abbiano la fobia dell’animale e che non siano allergici al suo pelo. E non portiamo il pet con noi se in ufficio si rivela ingestibile, rumoroso o aggressivo nei confronti di persone, altri animali o materiali di lavoro.


Posso mettere un costume al mio cane o gatto?

Intorno a Carnevale e Halloween, i social media si popolano di foto di animali in costume: gatti sobri e altezzosi che spuntano da enormi collari colorati come orchidee, cagnolini mansueti truccati da feroci Cerbero, con due teste di cane finte ai lati del collo, e così via.

Sono immagini capaci di strappare un sorriso anche allo spettatore più cinico. Ma è davvero una buona idea far indossare un costume al tuo amico a quattro zampe?

Come per molte cose della vita, la risposta è “dipende”: nulla impedisce di provare, a patto di usare le dovute attenzioni. Alcuni animali non hanno problemi con i costumi, altri sembrano proprio divertirsi, ma per tanti altri ancora sono una fonte di disagio inaccettabile. In linea di massima, i gatti accettano molto meno volentieri di essere decorati, rispetto ai cani.

In ogni caso, teniamo a mente che non è stato il nostro cane o gatto a esprimere il desiderio di travestirsi. Senza moralismo, possiamo riconoscere che cerchiamo un appagamento più nostro che suo, nell’agghindarlo in modo bizzarro e nel postare la sua immagine sui social o nel mandarla ai nostri amici su WhatsApp.

Di conseguenza, il nostro primo obiettivo non sarà decidere se fotografare il pet in giardino o in salotto, ma capire se ha qualcosa in contrario all’idea di indossare un costume. E come interpretare le sue reazioni quando proviamo a fargli indossare qualcosa?

Teniamo presente una regola generale: se siamo in dubbio sul senso da dare al suo comportamento, prendiamolo per un “no” e rinunciamo. Meglio andare sul sicuro, piuttosto che sottoporre l’animale a uno stress inutile.

Ecco alcuni segnali che il cane o gatto non sopporta di indossare un costume:

  • cerca con insistenza di toglierlo, strappandolo via con le zampe o con i denti;
  • mostra sintomi di paura, ansia o disagio; per esempio, il cane sbadiglia, ansima, lecca l’aria, mette le orecchie all’indietro o presenta un’espressione tesa;
  • abbaia, miagola o guaisce.

Inoltre, anche se il tuo amico sembra perfettamente a suo agio, dobbiamo scegliere o confezionare un costume che non costituisca un pericolo, e tenerlo d’occhio per tutto il tempo (breve, suggeriamo) in cui lo indosserà.

Innanzitutto, il cane o gatto deve avere sempre gli occhi, il naso e la bocca liberi, per non subire una limitazione dei suoi sensi e delle sue capacità di respirare, bere e mangiare. Deve poter espletare i suoi bisogni fisiologici senza problemi. Deve potersi muovere liberamente o stendere comodamente se è stanco.

Il costume non deve avere spille o altri elementi appuntiti e nemmeno fibre sciolte, fili o parti pendenti che l’animale possa strappare e ingoiare, con il rischio di soffocare. Per non intralciare i movimenti, non deve essere né troppo stretto, né troppo largo. Considera anche la temperatura del luogo dove ti trovi: il costume potrebbe essere troppo caldo per il pet e farlo stare male.

A volte, una soluzione accettabile può essere un piccolo accessorio poco invasivo come un fiocco, una bandana, un nastro o qualcosa di simile, anziché un costume completo. Oppure, nel caso di un cane, la decorazione di un cappottino che è già abituato a indossare.

Infine, un aspetto da non sottovalutare: se anche tu indossi un costume, insieme al tuo cane o gatto, considera che potrebbe non riconoscerti subito o non capire cosa ti è successo, quindi evita di spaventarlo.